János Sebestyén (organ) Melodie di Natale (Christmas melodies)

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Released 1972 by Angelicum STA 9018, Italy
Recorded circa 1969 on the “Antegnati” organ (1636) at the Church of San Carlo in Brescia, Italy. Published 1972.
Registrazione effettuata sull’organo Antegnati della chiesa di S. Carlo di Brescia, per gentile concessione de “Gruppo Musicale Frescobaldi”

Thanks to Robert Tifft the webmaster of the European Revival Harpsichordists ( for providing all the documentation and already cleaned up acoustic material to make this publication possible.

Facciata A
00:00 Domenico Zipoli – Pastorale 3’43
03:45 Girolamo Frescobaldi – Capriccio Pastorale 3’05
06:54 Bernardo Pasquini – Pastorale 3’25
10:21 Giuseppe Aldrovandini – O Bambino Mio Divino 2’07
12:31 Antonio Lotti – Variazione Su Un Tema Natalizio 4’46
17:21 Leopold Kozeluch – Pastorale 4’41
22:06 Padre Giambattista Martini – Gavotta 3’48

Facciata B
25:54 Johann Sebastian Bach – Pastorale In F Major 15’24
41:19 Johann Sebastian Bach – In Dulci Jubilo, Nun Singet 3’33

Also released 1978 as Musiche Per La Notte Di Natale Ars Nova VST 6110, Italy
Also released (year unknown) as Christmas Melodies Musical Heritage Society MHS 1955, US

C’è un’atmosfera speciale, ancora, collegata al Natale? C’è qualcosa che va oltre la
festa mondana, fatta di tavole imbandite, di qualche piccola carità, di doni opulenti, di
Messe di mezzanotte? E’ una domanda che non trova facili risposte nelle città moderne,
ma che si rivela poeticamente vera dove ci sono monti e campagne, semplicità e povertà:
dove cioè il sentimento cristiano, l’amore divenuto consolazione, riesce a sopravvivere
in senso tradizionale e a cogliere il significato più intimo e più moderno della nascita
di Gesù.
Natale, in realtà, è la festa dei puri, è la festa delle piccole comunità; tutto il suo décor
è di questo tipo, le nevi come gli animali, i pastori come gli alberi. Ospitato, nel suo
simbolo e nella sua verità, dalla Chiesa, dal luogo del culto, esso vi ha riprodotto l’affetto
dei poveri e l’omaggio dei potenti: la coralità del sentire e la generosità della
genuflessione. Lo strumento musicale che di volta in volta è stato chiamato a interpretare
tutto questo è stato l’organo, parte della chiesa e catalizzatore dei moti · dello
spirito, fonte sonora di grande coralità. L’organo, nelle sue forme e nel suo stile, è il
portavoce religioso, e quindi natalizio, dell’epoca moderna: e ‘ per epoca moderna ‘ intendiamo
quella che viene dopo il Rinascimento e che tuttora ci ispira.
In questa raccolta di melodie natalizie ricorre sovente il termine «Pastorale » . La cosa
è perfettamente in tono con l’atmosfera poetica e culturale di cui si diceva più sopra.
Il senso del rustico, dell’idilliaco, insito nella prima accezione del termine, nella produzione
sacra e organistica assume una veste diversa, e psicologicamente si pone come
recupero di una concezione popolare dell’arte. La Pastorale in fa maggiore di Johann
Sebastian Bach, per esempio, è sotto questo aspetto esemplare : composta, pare, a
Koethen attprno al 1720, essa si presenta come una suite in quattro movimenti: il titolo
prende avvio dal primo di questi movimenti, ove in modo calmo e campestre la gioia
natalizia si articola in un clima di amabile preghiera. Gioia popolare, si può dire, limpida
e fervida, direttamente rivolta ai membri della comunità chiamati nel finale ad una
allegria sana e vitale.

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